Siamo arrivati all'11ma edizione ma il G.F. 11 è decisamente uno dei più scrausi di tutta la serie. Ricettacolo di ex che partecipano ai bunga bunga berlusconiani (anche se il padrone di Hardcore pare preferire le pupe della Pupa e il Secchione) nel GF di quest'anno nessuno dei concorrenti, e ce ne hanno infilati a bizzeffe, spicca né per originalità, né personalità. Gli stessi Gialappa's hanno problemi ad individuare un "martire" da esaltare o abbattere (è finita l'epoca degli ottusangolo, i medioman o gli orsacchio della varie precedenti edizioni).
La povera Marcuzzi tenta di accendere i riflettori, come negli anni scorsi, sui problemi di figli di divorziati, i reietti della società in genere, niente di che al confronto con le edizioni precedenti.
Eppure non era partito male, la compresenza dell'American gigolò de noantri -Giuliano e il folle masturbatore David. Forse potevano dare una scossa alla piattezza degli altri concorrenti, ma così non è stato.
Il gigolò non ha rimorchiato (evidentemente le sue preferenze sono professionalmente rivolte alle vecchie signore e ...perché no ai vecchi signori), e il povero David ha dato un'immagine di se stesso un po' troppo "originale". Forse non ha capito che le donne bisogna farle ridere ma non basta questo per farsi una scopata, neanche al Grande Fratello.
Grandissima delusione anche Ferdinando o' camorrista appiattito dalla forte presenza della cerbiatta Angelica che, non si sa se a causa del suo cerbiattismo o a causa di un rifiuto per l'argomento sesso, l'ha lasciato ormai per mesi al sesso a manovella e Ferdinando il borbonico è rimasto a guardare...gli altri scopare.
Dopo che durante le prime edizioni del GF italiano si è rimosso il tabù del sesso-subito, questo GF 11 si è adeguato ma è diventato uno spettacolo di fidanzatini adolescenti stile ti lascio/ti prendo/ti rilascio e ti riprendo. Ma il pubblico non ha gradito, neanche quello del Web, data la scarsità degli argomenti su cui discutere anche i Forum, che negli altri anni erano numerosi e agguerriti, oggi languono.
Insomma chi se ne frega di questi quattro sfigati che ci sono rimasti? Io stesso seguo ancora i Gialappi perché, nonostante l'età, sono gli unici che riescono a dare ancora un po' di pepe al programma con il loro Mai dire, ma il lunedì preferisco vedere L'Infedele di Gad Lerner (una telefonata di insulti di Berlusconi vale più di 30 Grandi Fratelli come quello di quest'anno).
Ultima annotazione: quest'anno è stata infranta l'annuale introduzione dei nobil huomini o le nobil donne come invece era sempre successo in quasi tutte quelle precedenti, chissà perché?
domenica 27 febbraio 2011
venerdì 25 febbraio 2011
Pubblicità # 1 Che Banca!
Uno degli spot pubblicitari più orrendi di questi ultimi tempi è quello di Che Banca! Intanto già il nome è di per se assurdo, quale banca "normale" darebbe un nome così idiota alla sua impresa? In genere le banche si chiamano Credito, Banca Popolare, Deutsche Bank etc. quindi già sarebbe da vergognarsi di dire che uno ha messo i propri soldi in un istituto di credito con un nome così assurdo, ma ciò che veramente è vergognoso è lo spot pubblicitario che imperversa sulle nostre TV.
Per me sarebbero da denunciare già i pubblicitari che hanno pensato questa tipologia di spot, oggi, in pieno periodo di crisi, si vedono persone disposte a distruggere la propria abitazione, violare casseforti e altre amenità simili per depositare i loro risparmi in Che Banca!
Ma guardando con più attenzione non si può non notare che praticamente i poveri risparmiatori (?) di oggi hanno nascosto in ogni dove pezzi da 500 euro (cinquecento!!!!), neanche fossero escort pagate da Berlusconi.
Io mi domando ma dove li hanno presi tutti quei pezzi da 500? Dai miseri stipendi di oggi? A quale bacino d'utenza si rivolge uno spot pubblicitario così orrendo e classista?
Altre pubblicità odierne, di cui avremo modo di parlare, sono completamente assurde e i pubblicitari andrebbero denunciati, ma questo spot in particolare li supera tutti in cinismo e vergogna.
Ma chi è il "padrone" di Che Banca! ? Chi è quell'idiota che darebbe un nome così assurdo al suo istituto di credito?
Le indagini sono aperte, anche se abbiamo una mezza idea sul nome di un tale cafone. Intanto godiamocelo ancora questo bello spot:
Per me sarebbero da denunciare già i pubblicitari che hanno pensato questa tipologia di spot, oggi, in pieno periodo di crisi, si vedono persone disposte a distruggere la propria abitazione, violare casseforti e altre amenità simili per depositare i loro risparmi in Che Banca!
Ma guardando con più attenzione non si può non notare che praticamente i poveri risparmiatori (?) di oggi hanno nascosto in ogni dove pezzi da 500 euro (cinquecento!!!!), neanche fossero escort pagate da Berlusconi.
Io mi domando ma dove li hanno presi tutti quei pezzi da 500? Dai miseri stipendi di oggi? A quale bacino d'utenza si rivolge uno spot pubblicitario così orrendo e classista?
Altre pubblicità odierne, di cui avremo modo di parlare, sono completamente assurde e i pubblicitari andrebbero denunciati, ma questo spot in particolare li supera tutti in cinismo e vergogna.
Ma chi è il "padrone" di Che Banca! ? Chi è quell'idiota che darebbe un nome così assurdo al suo istituto di credito?
Le indagini sono aperte, anche se abbiamo una mezza idea sul nome di un tale cafone. Intanto godiamocelo ancora questo bello spot:
domenica 20 febbraio 2011
A Sanremo noi non ci saremo
Sanremo non ci è piaciuta davvero stavolta, brutte canzoni, pessimo presentatore (anzi presentatori), vallette ingessate in costumi improbabili.
A proposito di costumi o vestiti (ma erano più simili ai primi che ai secondi), Elisabetta Canalis-Clooney spiccava nel suo abito contrappuntato di vongole che ha tenuto a farci sapere che era un Armani, il quale Giorgio, spero si sia andato a nascondere per la vergogna.
La signorina Clooney ha pure battuto sul filo di lana la Rodriguez (che non ha tenuto a farci partecipe del nome dello stilista).
Ma bando alle ciance ha probabilmente vinto la canzone meno brutta di uno dei due patriarchi (per usare un eufemismo) arrivati in finale: Roberto "Samarcanda" Vecchioni (un nome, un destino), alla faccia della Gialappa's che, da Radio 102, mormorava attraverso i suoi celebri segugi la probabile vittoria dell'altro insalamato di Al Pugliese Bano.
I politicizzati (ovvero la par condicio)
La "par condicio" (che pare il nome di un piatto persiano) è stata la formula degli interventi comici (sarebbe troppa grazia chiamarli satirici) di Luca e Paolo, Bizzarri l'uno e con un cognome impronunciabile l'altro (armeno? greco?) i quali ci hanno stupito la prima serata con lo sputtanamento dei due grandi statisti della nostra patria.
Purtroppo, a causa del piatto persiano, la seconda serata hanno parlato male di Saviano, ma sempre a causa della stessa par condicio ci hanno stupiti di nuovo recitando un passaggio di Antonio Gramsci: alla faccia di La Russa Mefistofele che rosicava evidentemente, agitandosi sulla poltrona come avesse il pepe al culo e volesse abbandonare la sala come la Santanchè, ma non poteva e perchè? Perchè Sanremo è Sanremo, mica Annozero.
Benigni
Si pensava che Benigni potesse salvare la situazione ed era partito bene, ha pronunciato il nome di Berlusconi (e di Ruby!) poi si è lanciato in una apologia patriottica abusando del termine "memorabile", e di un cavallo bianco trasportato verso il palcoscenico a viva forza... povero cavallo.
A Vecchioni gli sarà venuto un coccolone.. era quello di Samarcanda!
La filologia risorgimentale del minorenne Mameli ha tenuto la scena facendo sapere, a molti italiani per la prima volta, che non l'Italia, ma la vittoria è schiava di Roma. I due Bossi hanno avuto un trauma a questa rivelazione. I monarchici hanno invece scoperto che non bisogna stringersi a corte ma a coorte. Avevamo bisogno di Benigni per impararlo, gli storici non sono mai riusciti a spiegarcelo.
Battiato
Grande sorpresa, il Maestro Battiato, allievo di Stockhausen, colui che in Bretagna ha visto vecchie con ombrelli in canna di bambù, e vecchie cinesi con le arpe celtiche. E' proprio vero, sul ponte sventola un bandiera bianca di vergogna , Battiato a Sanremo, seppure come "featuring" del suo allievo sfigato Madonia, non ce l'avevamo mai visto. Cosa non si fa per i soldi!
Insonna, questo Sanremo non c'è piaciuto... quando poi me ne piacerà uno ve lo farò sapere.
A proposito di costumi o vestiti (ma erano più simili ai primi che ai secondi), Elisabetta Canalis-Clooney spiccava nel suo abito contrappuntato di vongole che ha tenuto a farci sapere che era un Armani, il quale Giorgio, spero si sia andato a nascondere per la vergogna.
La signorina Clooney ha pure battuto sul filo di lana la Rodriguez (che non ha tenuto a farci partecipe del nome dello stilista).
Ma bando alle ciance ha probabilmente vinto la canzone meno brutta di uno dei due patriarchi (per usare un eufemismo) arrivati in finale: Roberto "Samarcanda" Vecchioni (un nome, un destino), alla faccia della Gialappa's che, da Radio 102, mormorava attraverso i suoi celebri segugi la probabile vittoria dell'altro insalamato di Al Pugliese Bano.
I politicizzati (ovvero la par condicio)
La "par condicio" (che pare il nome di un piatto persiano) è stata la formula degli interventi comici (sarebbe troppa grazia chiamarli satirici) di Luca e Paolo, Bizzarri l'uno e con un cognome impronunciabile l'altro (armeno? greco?) i quali ci hanno stupito la prima serata con lo sputtanamento dei due grandi statisti della nostra patria.
Purtroppo, a causa del piatto persiano, la seconda serata hanno parlato male di Saviano, ma sempre a causa della stessa par condicio ci hanno stupiti di nuovo recitando un passaggio di Antonio Gramsci: alla faccia di La Russa Mefistofele che rosicava evidentemente, agitandosi sulla poltrona come avesse il pepe al culo e volesse abbandonare la sala come la Santanchè, ma non poteva e perchè? Perchè Sanremo è Sanremo, mica Annozero.
Benigni
Si pensava che Benigni potesse salvare la situazione ed era partito bene, ha pronunciato il nome di Berlusconi (e di Ruby!) poi si è lanciato in una apologia patriottica abusando del termine "memorabile", e di un cavallo bianco trasportato verso il palcoscenico a viva forza... povero cavallo.
A Vecchioni gli sarà venuto un coccolone.. era quello di Samarcanda!
La filologia risorgimentale del minorenne Mameli ha tenuto la scena facendo sapere, a molti italiani per la prima volta, che non l'Italia, ma la vittoria è schiava di Roma. I due Bossi hanno avuto un trauma a questa rivelazione. I monarchici hanno invece scoperto che non bisogna stringersi a corte ma a coorte. Avevamo bisogno di Benigni per impararlo, gli storici non sono mai riusciti a spiegarcelo.
Battiato
Grande sorpresa, il Maestro Battiato, allievo di Stockhausen, colui che in Bretagna ha visto vecchie con ombrelli in canna di bambù, e vecchie cinesi con le arpe celtiche. E' proprio vero, sul ponte sventola un bandiera bianca di vergogna , Battiato a Sanremo, seppure come "featuring" del suo allievo sfigato Madonia, non ce l'avevamo mai visto. Cosa non si fa per i soldi!
Insonna, questo Sanremo non c'è piaciuto... quando poi me ne piacerà uno ve lo farò sapere.
Ciaus a tutti
Ciao a tutti i pochi lettori di questo blog, vi donerò notiziole, commenti, anche poco carini, su ciò che vediamo intorno a noi, partendo dall'appena finito Festival di Sanremo 2011. E poi anche altro ancora.
vostro
Costantino della Malghera
vostro
Costantino della Malghera