giovedì 2 febbraio 2012

La croce sulle monete - prima parte -

Moneta merovingia di Dagoberto I  (VII secolo)
Sappiamo che il 313 fu l'anno che sancì l'affermazione del Cristianesimo come religione ufficiale dell'Impero Romano. Ma sappiamo anche che l'Imperatore Costantino rimase pagano fino alla morte. Allora quando apparve per la prima volta questo simbolo sulle monete per rappresentare il cristianesimo del sovrano?

Si è creduto che i primi ad usare la croce nelle proprie monete fossero stati i Franchi, soprattutto nel periodo carolingio con la nascita del Sacro Romano Impero, che ereditò il territorio di quello romano d'occidente ed anche la religione.

Ma nel periodo di Carlo Magno (IX secolo) le croci erano già largamente diffuse nelle monetazioni, come si può vedere in questo esempio di croce "crismata" del VII secolo, durante il regno di Dagoberto I.

Probabilmente furono gli imperatori bizantini a immettere per la prima volta delle croci nelle proprie monete, ma forse la numismatica ci potrebbe fare delle sorprese in questo senso.

Solido di Giustiniano (VI secolo)
In effetti nelle monete bizantine appaiono croci fin già dal tempo di Giustiniano I, (VI secolo), come si vede in questo solido d'oro datato tra il 527-538.
Ma si possono considerare delle vere croci il globo crucigero e una spada che somiglia molto ad una croce latina in mano ad un simbolo pagano come l'Angelo della Vittoria?
Ma chi ha detto che non si può tornare indietro nel tempo?

Il Regno di Axum fu uno dei primi regni cristiani. Gli axumiti erano un popolo che abitava parte della moderna Etiopia, cristianizzati nel IV secolo, contemporaneamente ai romani.
Intorno al 350 Re Ezana converte i suoi sudditi alla nuova religione cristiana. Ma fra la monetazione di questo "Costantino axumita", non appaiono i simboli della nuova religione. Ma già dal suo successore Mehadeyis (360 circa) le monete di costui mostrano una bella croce patente iscritta in un cerchio come nella migliore tradizione carolingia e crociata.
Moneta Axumita del IV secolo
La croce patente è la croce greca celebre perché era quella usata come simbolo dai Cavalieri Templari e altri ordini cavallereschi dell'XI e XII secolo.

La croce è da sempre stata lo stemma dei crociati, allora guardiamo le monete del Regno di Gerusalemme.
E anche qui ci troviamo di fronte ad una nuova sorpresa.
I Crociati avanzando nel territorio arabo, s'impossessarono delle zecche delle varie città e cominciarono a battere moneta sui modelli dei precedenti Dirhem arabi, aggiungendovi la solita croce patente per "mettere le cose in chiaro" su chi da ora in poi comandava..
Crusader del Regno di Gerusalemme della zecca di Acri (XII secolo)

Questo bell'esemplare dovrebbe insegnarci qualcosa anche oggi. La numismatica ha fatto una contaminazione di culture diverse, nemiche forse nella realtà dei cervelli disconnessi di certi popoli cosiddetti civilizzati di oggi, ma culture complementari nelle monete.

Un bell'esempio per il razzismo di oggi che arriva dal XII secolo.
I nuovi padroni sostituiscono lentamente i simboli delle monete islamiche cristianizzandole, senza passaggi bruschi ad una nuova monetazione.

Nel frattempo varie fogge di croci erano comparse in tutta la monetazione dei regni barbarici dai Vandali ai Franchi e persino nella lontana Inghilterra appena cristianizzata.

Come si vede in questa moneta vichinga del IX secolo. Il motivo della croce patente iscritta in un cerchio si ripete.
Moneta vichinga del IX secolo
Dalla Palestina alla Norvegia (o il contrario) la croce iscritta in un cerchio diventa protagonista nella maggior parte dei regni barbarici.

Forse non tutte le monetazioni sono pari a questa bella moneta vichinga, ma conviene soffermarsi per vedere l'espansione della croce dal centro della moneta fino ad occupare tutto lo spazio di una faccia.

Inizialmente nelle monete franche il re metteva il suo monogramma, in seguito si provò a fare sagome infantili che avrebbero dovuto rappresentare il sovrano in carica.
Mentre sull'altra faccia le croci si raffinano velocemente.
Come nelle monete di Carlo Magno dove ancora il Re è rappresentato dal suo monogramma.
Questo denaro della zecca di Milano ripete la stessa croce del tempo degli Axumiti.
Denaro di Carlo Magno, IX secolo

Ma cercando di tornare fra i regni barbarici ancora un esempio della croce è su questa moneta di Odoacre, da notare che il re che depose Romolo Augustolo era Ariano, come si può vedere nell'esempio qua sotto, fra  i più antichi (V secolo) fra le monete fin qui esaminate:
Ma ancora la croce non ha preso tutto lo spazio della moneta.
Fra i primi ci furono gli spagnoli e poi i francesi e gli inglesi. Infine s'imposero le monete "testa o croce"
Moneta di Odoacre a nome di Zenone (V secolo)

Ma di pari passo, a quelle di Axum, procedevano le monete dell'Impero d'Oriente da Costantino in poi. Quanto possiamo tornare indietro?

Abbiamo già visto il solido d'oro di Giustiniano del VI secolo, ma quella croce bizantina che compare nella moneta di Odoacre a nome di Zenone (che era l'Imperatore d'Oriente in carica) che è precedente, del V secolo. Si può tranquillamente affermare che questa seconda moneta segue i tipi iconografici bizantini, anche se il risultato lascia un po' a desiderare rispetto alla pulizia iconografica e di arte incisoria del periodo giustiniaeo senza contare la monetazione precedente fino a Costantino che deriva dagli antichi modelli pagani.

Ma in precedenza? E' possibile che tutti gli imperatori del IV secolo non abbiano inserito croci nelle proprie monete?
Solido di Costantino (IV secolo)

La sorpresa, dopo aver dubitato della reale adesione alla cristianità numismatica del povero Costantino, è questo solido d'oro dell'inizio o la metà del IV secolo, anche se ancora non si tratta di una croce è comunque un cristogramma, dunque un simbolo assolutamente cristiano.

Ma la moneta segue comunque l'iconografia pagana con una "vittoria militare alata" che occupa tutta la faccia, mentre il cristogramma è come un'aggiunta posteriore, il ricordo del Labaro crociato del sogno dell'Imperatore prima della battaglia di Ponte Milvio.

Solido di Teodosio II (424-430c.)
Anche se non è ancora una vera e propria croce, ma un globo crucigero, come nel solido di Giustiniano dello stesso V secolo, è questo solido di Teodosio II..

Ma la croce, anche malamente stilizzata come quella di Odoacre quando arriva in Oriente?
Forse proprio con il Tremissis d'oro della moglie di Teodosio II: Elia Eudocia. Nello stesso periodo fece coniare questa bella moneta d'oro con una inequivocabile croce latina entro una corona d'alloro.
Tremissis di Elia Eudocia (dopo il 423)

Elia Eudocia è morta in odore di santità ed è santa per la chiesa ortodossa. Può darsi che proprio in suo nome siano state coniate le prime monete bizantine, dopo il 423 con la croce dominante sopra una delle due facce della moneta, chissà?

Abbiamo comunque scoperto che il simbolo della croce appare per la prima volta nel Regno di Axum dopo il 350. Contrariamente a quanto si credeva la chiesa più lontana dal centro della cristianità ha usato il simbolo della croce prima di qualunque altro regno cristiano in occidente.

Ma sarà veramente così?


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