venerdì 3 febbraio 2012

La croce sulle monete - seconda parte -

Moneta di Costanzo II, con il vessillo crociato (350 ca.)
Questa moneta è forse la più antica in assoluto, battuta intorno al 350 dal successore di Costantino: Costanzo II, con rappresentata una croce cristiana.
Quasi sicuramente si tratta del vessillo innalzato da Costantino durante la battaglia di Ponte Milvio.

Ma  il "Labaro" di Costantino viene sempre rappresentato, nella monetazione precedente, e anche in quella dello stesso Costanzo II, con al centro un "Cristogramma", come si vede già in questa moneta di Costantino che glorificava, e santificava la sua vittoria e la conquista del trono imperiale sotto le bandiere della nuova religione.

Costantino I, labaro con cristogramma (335-337)
Ma nel resto della monetazione del primo imperatore cristianizzatore dell'impero, almeno quella consultabile sul web, non esiste nessuna moneta che riporti una croce. Questo cambierebbe un po' le carte in tavola sulla "visione" che ebbe l'imperatore prima della battaglia finale per la conquista di Roma.

Normalmente l'iconografia posteriore, dal Medioevo in poi, fino all'affresco di Giulio Romano degli Appartamenti Vaticani, ci ha fatto credere che la battaglia fosse stata combattuta sotto il segno della croce.
La monetazione costantiniana non conferma la leggenda
.
Mentre dobbiamo arrivare al 350, durante l'impero di Costanzo figlio di Costantino, per avere l'iconografia classica e perpetuata nei secoli a venire nella rappresentazione della battaglia di Ponte Milvio.
Giulio Romano, Battaglia di Ponte Milvio

Se crediamo che le croci rappresentate sulle monete del Regno di Axum siano le prime  dove appare rappresentata la croce cristiana siamo in errore. Il Regno di Axum fu  cristianizzato nel 350, ma le prime monete con la croce cristiana appaiono solo nel 360 nelle monete di Mehadeyis.

Quindi possiamo affermare che il simbolo cristiano per eccellenza appare, per un decennio di differenza, per la prima volta nella monetazione tardo-romana di Costanzo II.

Va specificata comunque una differenza importante fra le monetazioni, la croce per le monete romane e poi bizantine non è mai stata protagonista del rovescio delle monete, al contrario di quelle axumite.
Queste croci, come i cristogrammi sono stati affiancati spesso da simboli pagani, come il Genio della Vittoria ed altre iconografie precedenti al cristianesimo. Nella stessa monetazione di Costantino si sprecano le raffigurazioni di Giove, Mercurio e Venere o la rappresentazione di Roma come una donna seduta su un trono.


Axum, Re Hataz (VI secolo)
Nel frattempo la croce degli Axumiti si è evoluta fino ad arrivare a forme inconsuete per l'epoca, ma consuete per le monetazioni seguenti, specialmente in Europa. Come si vede in questa moneta del VI secolo, coniata sotto il regno del re Hataz (not. 575).

La croce su questa moneta si è evoluta da croce patente cerchiata, com'era al tempo di Medaheyis, ad un'antenata della "croce potenziata". Addirittura nel dritto della moneta, ai lati del ritratto del re compaiono due croci. Queste in realtà sono degli orecchini, ma essendo a forma di croce potrebbero richiamare comunque il simbolo cristiano.
In tutto su questa moneta ci sono ben quattro croci, se contiamo anche quella della "legenda" sul lato della croce centrale.

Va fatto un chiarimento sulle tipologie delle croci che vedremo apparire sulla monetazione del medioevo cristiano, altrimenti gli aggettivi di "patente", "potenziata" e altre tipologie di croce sono poco comprensibili.


Croce Patente su un Crusader di Boemondo III (XII secolo)

La Croce Patente è una croce greca a braccia eguali che finiscono a ventaglio.
In uso soprattutto ai crociati, in primis ai Templari, ma anche ad altri ordini cavallereschi del tempo.

Mentre la croce potenziata è già più complessa, fu usata nella simbologia del Regno Crociato di Gerusalemme.

Anche se nella monetazione crociata il simbolo gerosolimitano appare abbastanza tardi, Ugo VI re di Cipro l'adotta per la propria monetazione. Ma già siamo nel XIV secolo.
Comunque ormai la croce da tempo ha preso il sopravvento su ogni altro simbolo nel rovescio della moneta, un bellissimo esempio di croce potenziata circondata da 4 croci greche due da ogni lato delle braccia della croce potenziate da una T che conclude le braccia della croce.
Ugo VI di Cipro, Crusader con croce potenziata (XIV secolo)

 Ma il simbolo della croce sulle monete dei regni dell'Europa Occidentale, quando appare?
Quanto possiamo tornare indietro nel tempo per trovare una croce, coniata in un regno cristiano, che occupi tutta una faccia di una moneta?

Due croci patenti celtiche si vedono in questo Denario d'argento di Mastino I della Scala, coniata dopo la prima metà del XIII secolo.


Denario, Mastino della Scala (sec. XIII)
Ormai la croce è diventata la protagonista della moneta come si vede in questo Denario veronese.

Nel prossimo post cercheremo la rappresentazione più antica della croce su tutta una faccia della moneta, perché sicuramente questa di Mastino non è la più antica, visto che già il Crusader di Boemondo III è più antico almeno di un secolo. Ma è probabile che si possa tornare ancora indietro, rispetto a Boemondo, nel tempo e nei regni, per trovare la prima croce della monetazione cristiana medievale.

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