domenica 20 febbraio 2011

A Sanremo noi non ci saremo

Sanremo non ci è piaciuta davvero stavolta, brutte canzoni, pessimo presentatore (anzi presentatori), vallette ingessate in costumi improbabili.
A proposito di costumi o vestiti (ma erano più simili ai primi che ai secondi), Elisabetta Canalis-Clooney spiccava nel suo abito contrappuntato di vongole che ha tenuto a farci sapere che era un Armani, il quale Giorgio, spero si sia andato a nascondere per la vergogna.
La signorina Clooney ha pure battuto sul filo di lana la Rodriguez (che non ha tenuto a farci partecipe del nome dello stilista).
Ma bando alle ciance ha probabilmente vinto la canzone meno brutta di uno dei due patriarchi (per usare un eufemismo) arrivati in finale: Roberto "Samarcanda" Vecchioni (un nome, un destino), alla faccia della Gialappa's che, da Radio 102, mormorava attraverso i suoi celebri segugi la probabile vittoria dell'altro insalamato di Al Pugliese Bano.

I politicizzati (ovvero la par condicio)

La "par condicio" (che pare il nome di un piatto persiano) è stata la formula degli interventi comici (sarebbe troppa grazia chiamarli satirici) di Luca e Paolo, Bizzarri l'uno e con un cognome impronunciabile l'altro (armeno? greco?) i quali ci hanno stupito la prima serata con lo sputtanamento dei due grandi statisti della nostra patria.
Purtroppo, a causa del piatto persiano, la seconda serata hanno parlato male di Saviano, ma sempre a causa della stessa par condicio ci hanno stupiti di nuovo recitando un passaggio di Antonio Gramsci: alla faccia di La Russa Mefistofele che rosicava evidentemente, agitandosi sulla poltrona come avesse il pepe al culo e volesse abbandonare la sala come la Santanchè, ma non poteva e perchè? Perchè Sanremo è Sanremo, mica Annozero.

Benigni


Si pensava che Benigni potesse salvare la situazione ed era partito bene, ha pronunciato il nome di Berlusconi (e di Ruby!) poi si è lanciato in una apologia patriottica abusando del termine "memorabile", e di un cavallo bianco trasportato verso il palcoscenico a viva forza... povero cavallo.
A Vecchioni gli sarà venuto un coccolone.. era quello di Samarcanda!
La filologia risorgimentale del minorenne Mameli ha tenuto la scena facendo sapere, a molti italiani per la prima volta, che non l'Italia, ma la vittoria è schiava di Roma. I due Bossi hanno avuto un trauma a questa rivelazione. I monarchici hanno invece scoperto che non bisogna stringersi a corte ma a coorte. Avevamo bisogno di Benigni  per impararlo, gli storici non sono mai riusciti a spiegarcelo.

Battiato


Grande sorpresa, il Maestro Battiato, allievo di Stockhausen, colui che in Bretagna ha visto vecchie con ombrelli in canna di bambù, e vecchie cinesi con le arpe celtiche. E' proprio vero, sul ponte sventola un bandiera bianca di vergogna , Battiato a Sanremo, seppure come "featuring" del suo allievo sfigato Madonia, non ce l'avevamo mai visto. Cosa non si fa per i soldi!

Insonna, questo Sanremo non c'è piaciuto... quando poi me ne piacerà uno ve lo farò sapere.

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